NO abolizione numero chiuso a Medicina per evitare medici disoccupati
Approvata oggi dal Consiglio nazionale una mozione che contiene cinque proposte dirette a Governo e Parlamento per riformare la formazione dei medici. Proposta anche l’istituzione di un percorso durante gli ultimi anni delle superiori, che vada a far parte del curriculum e dia crediti per l’accesso a Medicina.
LA MOZIONE
Cinque punti fermi da cui partire per costruire, insieme al Governo e al Parlamento, un rinnovamento a tutto tondo della formazione del Medico. A metterli nero su bianco sono stati i centosei presidenti degli ordini territoriali dei Medici, che, riuniti oggi in Consiglio nazionale, hanno approvato all’unanimità una Mozione, con l’intento di far fronte alla grave carenza di specialisti e di medici di medicina generale attesa per i prossimi cinque anni per via della cosiddetta ‘gobba pensionistica’, e di portare al completamento del percorso di specializzazione i quindicimila medici ancora intrappolati nell’ ‘imbuto formativo’, laureati, abilitati ma bloccati nell’attesa di poter accedere alle scuole e poi al Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco, di seguito, quanto il Consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) chiede a Governo e Parlamento:
– di tener conto che l’abolizione del numero programmato non farebbe altro che ingigantire quell’imbuto formativo tra la laurea e la formazione post-laurea che oggi vede migliaia di giovani medici intrappolati per anni in un limbo di inoccupazione;
– di procedere ad una vera riforma del sistema, che veda la formazione diventare un unicum dall’ingresso in Medicina fino al diploma di specializzazione o al diploma di formazione in Medicina generale, che potrebbe essere anticipata da un percorso, durante gli ultimi anni delle superiori, che vada a far parte del curriculum e dia crediti per l’accesso a Medicina e veda la ristrutturazione del contenuto didattico del VI anno di corso di laurea ai fini di una evoluzione della laurea in senso abilitante;
– di ampliare ulteriormente il numero delle borse per la Medicina generale e i contratti per la formazione specialistica;
– di effettuare una programmazione efficace, per cui a ogni laurea corrisponda una borsa, superando l’attuale sistema di selezione in modo che tutti gli studenti che entrino nel percorso ne possano uscire con un diploma di formazione post-laurea;
– di far sì che il titolo di medico di Medicina generale, pur nella peculiarità del corso, che deve essere triennale e che non può prescindere dal ruolo degli Ordini, sia definito una specializzazione.