Cerimonia di consegna della borsa di studio bandita dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Vercelli in memoria dei dottori Franco Barillà, Luciano Bellan e Giovanni Canavero.
Venerdì 24 luglio – Vercelli Cripta del Sant’Andrea – Cerimonia di consegna della borsa di studio bandita dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Vercelli in memoria dei dottori Franco Barillà, Luciano Bellan e Giovanni Canavero i tre medici vercellesi che, la andemia Covid hanno perso la vita onorando il proprio ruolo di professionisti.
Vincitori della borsa di studio sono tre giovani medici: Gaia Cura Curà e Carola Sella e Alain Bebeti quest’ultimo non presente alla cerimonia per impegni inderogabili.

«Circa un anno fa – ha commentato in apertura della cerimonia il dottor Germano Giordano, Presidente di OMCeO Vercelli – l’Ordine ha voluto intraprendere un percorso dedicato alla memoria dei nostri tre colleghi scomparsi durante la pandemia Covid. Abbiamo voluto dedicare loro tre borse di studio, proprio per sottolineare un momento per noi drammatico, che ha lasciato una cicatrice. E tutte le cicatrici ci devono insegnare da dove arriviamo e dove vogliamo andare».

«Le valutazioni per l’assegnazione delle tre borse di studio – ha aggiunto il dottor Giordano – sono state curate da una speciale giuria formata dal Vicepresidente dottor Giovanni Scarrone e da due giovani medici, Isabella Canavero e Mattia Bellan, figli di due dei tre medici scomparsi”.
«Studiare per tenere viva la memoria – ha sottolineato Giancarlo Avanzi, Magnifico Rettore dell’Università del Piemonte Orientale – può essere intesa in questo senso l’essenza, la finalità di queste tre borse di studio. Una idea straordinaria e anche noi, come associazione UPO Alunni avevamo già perseguito, dedicando borse di studio ai colleghi deceduti. Questo è veramente un modo di onorare la memoria, che noi apprezziamo molto».

«Gli studi in medicina sono importanti – ha commentato la dottoressa Fulvia Milano, Direttore Sanitario ASL Vercelli – difficili, lunghi ma altrettanto esaltanti; la professione medica è una delle più belle e appaganti che esistano, in quanto consente di prestare la propria opera, di sentirsi parte di qualcosa e di sentirsi particolarmente utile. I nostri colleghi hanno perso la vita facendo il loro lavoro, un lavoro che rappresenta anche passione e se vogliamo arte, consegnando idealmente questa borsa di studio a giovani medici che iniziano ora il loro percorso, difficile ma speriamo fruttuoso”.

Toccante l’intervento del Vice Presidente dell’Ordine Giovanni Scarrone che ha ricordato con enfasi e commozione quei giorni bui e terribili quando la pandemia si è insinuata nelle vite di tutti noi.
